Il sistema Termale

Narra la leggenda che Ercole, di passaggio nell’Etruria, fosse sfidato dai Lucumoni etruschi a dare prova della sua forza straordinaria: l’eroe allora conficcò in terra un enorme palo, che nessuno oltre a lui riuscì a divellere; dal gigantesco cratere lasciato nel terreno immediatamente scaturì dell’acqua bulicante, prodigio da cui deriva il nome “Bulicame” che ancor oggi identifica la sorgente principale del bacino termo-minerale viterbese È accertato, invece, che esse furono conosciute e apprezzate già dagli Etruschi: quando i Romani, all’inizio del III secolo a.C., riuscirono a varcare l'”orrenda e impenetrabile” Selva Cimina e a raggiungere le “opulente campagne d’Etruria” (Tito Livio), vi trovarono infatti insediata una civiltà dalla cultura termale già estremamente raffinata. Di essa fecero tesoro, costruendo attorno alle numerose sorgenti edifici sempre più maestosi che, fino a tutta l’età imperiale, resero la città di Viterbo — l’antica Surrena — un polo di notevole attrazione e prestigio per il patriziato romano. Alla fine del 1200 lo stesso Dante si trovò a passare per Viterbo e, colpito dalla grandiosità del “Bulicame”, lo immortalò di lì a poco nella sua Commedia (“Qual del Bulicame esce ruscello/ che parton poi tra lor le peccatrici/ tal per la rena giù sen giva quello…”: “Inferno”, XIV). Diversi furono i pontefici, tra cui soprattutto Niccolò V e Pio II nel XV secolo, che fecero delle terme viterbesi la loro meta privilegiata per curarsi da malattie. Favorendo È accertato, invece, che esse furono conosciute e apprezzate già dagli Etruschi: quando i Romani, all’inizio del III secolo a.C., riuscirono a varcare l'”orrenda e impenetrabile” Selva Cimina e a raggiungere le “opulente campagne d’Etruria” (Tito Livio), vi trovarono infatti insediata una civiltà dalla cultura termale già estremamente raffinata. Di essa fecero tesoro, costruendo attorno alle numerose sorgenti edifici sempre più maestosi che, fino a tutta l’età imperiale, resero la città di Viterbo — l’antica Surrena — un polo di notevole attrazione e prestigio per il patriziato romano. Alla fine del 1200 lo stesso Dante si trovò a passare per Viterbo e, colpito dalla grandiosità del “Bulicame”, lo immortalò di lì a poco nella sua Commedia (“Qual del Bulicame esce ruscello/ che parton poi tra lor le peccatrici/ tal per la rena giù sen giva quello…”: “Inferno”, XIV). Diversi furono i pontefici, tra cui soprattutto Niccolò V e Pio II nel XV secolo, che fecero delle terme viterbesi la loro meta privilegiata per curarsi da malattie. Favorendo negli anni il restauro e l’ampliamento deglistabilimenti, essi assicurarono alla città e alle sue strutture un nuovo periodo di fama e benessere, tanto che le terme viterbesi furono da allora chiamate “Terme dei Papi”. Michelangelo Buonarroti, sostando a Viterbo per curarsi, durante uno dei frequenti viaggi a Roma compiuti tra il 1496 e il 1536, rimase colpito dalla bellezza dei resti dell’antico stabilimento romano “del Bacucco” e ne fece due disegni a penna che sono oggi conservati presso il Museo di Vicar de Lille in Francia. Attraverso successive e alterne vicende di decadenza e splendore, il complesso termale di Viterbo è comunque riuscito a conservare intatta nel tempo la sua immensa ricchezza naturale. 

 La zona termale di Viterbo si sviluppa in un vasto territorio dove sono presenti sia le zone libere e/o gratuite dove fare il bagno e godere delle acque termali e zone in cui ci sono dei meravigliosi stabilimenti. L’area termale di Viterbo è una delle più generose d’Italia sotto il profilo dell’estensione e della portata d’acqua. Le sorgenti, di origine vulcanica, sono quasi tutte ipertermali con una temperatura dell’acqua al momento dell’uscita compresa da 35 a 60 °C circa. Le acque del bacino Viterbese sono quasi tutte sulfureo-solfato-bicarbonato-alcalino-terrose.

La sorgente viterbese più nota è il Bulicame, che ha una temperatura di 55°C ed affiora in un laghetto formato da un profondo cratere naturale. Posta al centro dell’omonimo parco tra la Strada Tuscanese e la Strada Bagni, alimenta tre vasche frequentate da bagnanti. A sinistra della sorgente una stele riporta i versi della Divina Commedia dantesca in cui è citato il Bulicame. Di fronte all’entrata del parco, inoltre, è possibile visitare il rigoglioso Orto Botanico dell’ Università degli Studi della Tuscia.

Contatti

Strada Bagni, 12 – 01100 Viterbo – Italy

tel +39 0761.3501 – fax +39 0761.352451

www.termedeipapi.it

info@termedeipapi.it

 

Terme dei Papi

Dodici chilometri di frattura della crosta terrestre da cui spontaneamente emergono, sospinte dalla forza dei gas solfurei e carbonici, numerose acque per lo più ipertermali (40°-58°C) e ricche di sali di zolfo e bicarbonato di calcio, magnesio e altri ancora. Fra tutte, da una bianca montagnola calcarea sgorga la più importante e famosa: la sorgente Bullicame.

La sorgente Bullicame, solfureo-solfato-bicarbonato-alcalino-terrosa fluorata con i suoi 58°C, è da sempre apprezzata per le qualità terapeutiche. Il suo notevole pregio risiede proprio nelle caratteristiche chimico-fisiche che la rendono adatta a molte utilizzazioni in terapia termale (da sempre tra le più apprezzate in Idrologia Medica), in particolare nella cura e prevenzione delle affezioni croniche di tutto l’apparato respiratorio e di quello osteoarticolare; anche le malattie della cute, dell’apparato genitale e le malattie dismetaboliche trovano un notevole beneficio grazie ai trattamenti effettuati con quest’acqua. La stessa sorgente alimenta una splendida piscina monumentale di oltre 2.000 mq.

Le Terme si chiameranno “dei Papi” soprattutto per l’intervento di un terzo pontefice: Niccolò V. Egli trovò tale beneficio nelle cure dei suoi mali con queste acque, che nel 1450 fece costruire sul posto uno splendido palazzo, così da potervi soggiornare in caso di necessità. Quella costruzione dalle mura merlate, le belle finestre a croce e le sale ricoperte da grandi volte, si chiamò da allora il “Bagno del Papa”. In seguito, Papa Pio II promosse altri lavori di ristrutturazione e ammodernamento dell’importante edificio termale.

 

Contatti

Strada Tuscanese 26/28 , Viterbo – Italy

Hotel: +39 0761 1970 000

prenotazioni@hotelsalusterme.it

Thermal Spa: +39 0761 1970409

spa@hotelsalusterme.it


www.hotelsalusterme.it

Hotel Salus Terme

Un’esperienza rigenerante in una vera Salus per Aquam!

L’attenzione dedicata ai nostri ospiti nasce dalla cultura dell’accoglienza che il Terme Salus Resort & Spa pratica da anni. Mettiamo a disposizione la nostra professionalità per costruire insieme programmi personalizzati. Thermal Spa offre un’esperienza di benessere in un’atmosfera unica dove il relax e l’eleganza si incontrano. I nostri clienti ci scelgono per le proprietà dermocosmetiche e benefiche delle nostre acque termali ma anche perché trovano un servizio di qualità in un ambiente dal tono informale ed elegante.

La professionalità delle nostre Spa Therapists garantisce una costante ricerca e aggiornamento delle proposte. L’esperienza e la competenza della Spa Manager ci consente di offrire una consulenza gratuita per costruire programmi personalizzati per una o più giornate di trattamenti.

 

Come raggiungerci

Spesso i navigatori hanno difficoltà a individuare la posizione dell’hotel a causa di un malfunzionamento satellitare. Per raggiungerci, è comunque sufficiente attenersi alle indicazioni riportate qui di seguito:

dalla Superstrada E45, provenendo da Orte, procedere in direzione Viterbo; superata l’uscita per Montefiascone, mantenere la destra; prendere l’uscita Viterbo Nord e proseguire in direzione Centro, mantenendo la destra; seguire le indicazioni per Tuscania; proseguire sulla strada provinciale Tuscanese per circa 3 Km.

L’hotel è situato alla vostra sinistra, prima dell’area militare aeronautica.

Suggeriamo, infine, di non seguire le indicazioni stradali per Aeroporto o Terme, bensì quelle sopra riportate.